Chi era 'Giovanni', prima di diventare 'Falcone': a Scienze della Formazione si presenta il libro del prof. Lo Verso
La sua amicizia con Giovanni Falcone iniziò tanti anni prima dell’epoca del Pool antimafia di Palermo, quando il giudice più famoso al mondo era ancora semplicemente 'Giovanni', un giovane magistrato profondamente appassionato di mare, pesca e lunghe nuotate. Girolamo Lo Verso, professore fuori ruolo di psicoterapia e autore di molti testi scientifici, negli anni Settanta era uno psicoterapeuta all’Azienda sanitaria di Trapani, prima di divenire un accreditato esperto sulla psicologia mafiosa, e fu proprio la passione per il mare ad avvicinarli, facendo nascere una profonda amicizia segnata anche da una comunanza di interessi, oltre che da vicinanza culturale e da identica aspirazione etica.
Dopo averli custoditi con cura per molti anni, Lo Verso ha voluto raccogliere i suoi ricordi privati in un volume, “Quando Giovanni diventò Falcone”, pubblicato dall’editore romano PandiLettere nella scorsa primavera, in occasione del trentennale della strage di Capaci, nella quale persero la vita anche la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della sua scorta.
Ma, come scrive il giornalista de La Stampa Francesco La Licata nella sua prefazione, oltre a regalarci un ritratto inedito di Giovanni Falcone prima della vita blindata alla Procura palermitana (“la faccia nascosta del ‘mito’”), il libro del prof. Lo Verso ci offre “una lettura, da un’inedita angolazione psico-antropologica, della storia dell’Isola lungo l’ultimo mezzo secolo con riferimenti ai protagonisti che l’hanno attraversata e alla città di Palermo passata da simbolo della mafia a emblema dell’antimafia”. Ed estende poi il ragionamento alla camorra e alla ‘ndrangheta, grazie al lavoro di analisi realizzato da Lo Verso in Calabria e al contributo in postfazione del giudice Roberto Di Bella, Presidente del Tribunale per i minorenni di Catania e per molti anni a capo del Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria dove ha dato impulso al progetto “Liberi di scegliere”, consentendo a decine di ragazzi di rifarsi una vita lontano dalla regione e dalla famiglia di appartenenza. Il volume ha quindi il merito di “umanizzare ancora di più la figura del giudice, che in determinati ambiti, criminali e politico-affaristici, è percepita ovviamente come nemica, e di porre l’accento sugli aspetti psico-antropologici di determinati fenomeni criminali, che erano ben noti a Giovanni Falcone, precursore anche sotto questo profilo”.
Il prof. Lo Verso sarà ospite dell’Università di Catania giovedì 23 febbraio, alle 16, nell'Aula 1 di Palazzo Ingrassia (via Biblioteca 4, Catania), al dipartimento di Scienze della Formazione. Introdurranno la presentazione del volume la direttrice del Disfor Loredana Cardullo e il presidente del corso di laurea in Psicologia Giuseppe Santisi. Moderati dal giornalista Fernando Massimo Adonia, discuteranno con l’autore il prof. Santo Di Nuovo, emerito di Psicologia generale, Università di Catania), che con Lo Verso ha condiviso alcuni studi sulle mafie, il presidente Roberto Di Bella, il dottor Tommaso Federico (già direttore del Dipartimento Salute Mentale, Asp Catania), e i docenti Marina Quattropani, Stefano Lentini, Vittorio Lenzo (Università di Catania), e Giuseppe Craparo (Università Kore di Enna).