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Giochi, curiosità, paradossi: domenica mattina “Mathematics on the street”

A Palazzo centrale dell’Università un evento per divulgare la matematica fra i più giovani, attraverso esempi ludici e divertenti
9 Marzo 2023

Achille ‘piè veloce’ riuscirà finalmente a raggiungere la fatidica tartaruga, secondo il celebre paradosso attribuito al filosofo greco Zenone? E quanti secoli ci vorranno affinché si possa risolvere il rompicapo cosiddetto della ‘Torre di Hanoi’, spostando uno alla volta, da un piolo all’altro, dei dischi di grandezza decrescente, in modo che nessun disco più piccolo stia sotto uno più grande? E i tre eredi dell’emiro come dovranno dividersi tra loro i 17 cammelli del padre, sapendo che al primo figlio tocca ½, al secondo 1/3 e al terzo 1/9 della piccola mandria di gibbosi animali?

Quesiti, paradossi, rompicapo, indovinelli e altri curiosi giochi di aritmetica, algebra, geometria e calcolo delle probabilità di tutte le epoche saranno i protagonisti dell’evento “Mathematics in the street”, che si terrà domenica mattina 12 marzo, dalle 9 alle 13, nel cortile del Palazzo centrale dell’Università di Catania, in occasione della Giornata internazionale della Matematica (il PiGreco Day) che si celebra il 14 marzo.

Nata in Spagna qualche anno fa, “Maths in the street” viene realizzata in simultanea in diverse città europee per divulgare la matematica. A Catania la manifestazione sarà realizzata a cura del dipartimento di Matematica e Informatica dell’Ateneo, e in particolare del corso di laurea in Matematica presieduto dalla prof.ssa Elena Guardo, e nell’ambito del progetto PIACERI 20/22 "New Trends in Combinatorics, Geometry and Topology towards applications", in collaborazione con la sede etnea dell’associazione Mathesis.

«Grazie anche all’impegno di molti nostri studenti e ricercatori – spiega il prof. Alfio Ragusa, presidente di Mathesis – cercheremo di incuriosire i passanti, in particolare i giovani, su problemi legati alla Matematica per dare un aspetto più giocoso e divertente a questo affascinante mondo, spesso sconosciuto o rifuggito, che rappresenta, come sosteneva Galileo, la lingua in cui è scritto l’Universo».

I numeri sono anche belli? «E’ come chiedere perché la Nona sinfonia di Beethoven è bella – rispondeva il matematico ungherese Paul Erdős, vera e propria star ‘giramondo’ della disciplina -. Se non capisci perché, nessuno può dirtelo. Se non sono belli, niente lo è». Mentre il collega tedesco David Hilbert sottolineava in maniera lungimirante che «la matematica non conosce razze o confini geografici, il mondo culturale è un solo paese». A partire dagli antichi sacerdoti Maya, che inventarono lo ‘zero’, probabilmente per motivi religiosi: gli studiosi ipotizzano che introdussero nella numerazione scritta un ordine numerico vuoto raffigurato con una conchiglia, un guscio vuoto o un occhio socchiuso con funzione di segnaposto nei loro calcoli legati all'astronomia e al calendario. «Per esempio – scherza il prof. Ragusa -, un superstizioso potrebbe scervellarsi per capire quante probabilità ci sono che il 17 del mese capiti di venerdì, altri vorrebbero svelato il trucco del gioco delle tre carte, o qualche strategia del bridge. Domenica mattina noi cercheremo di rispondere anche a queste domande, e a tante altre che non anticipiamo per non rovinare la sorpresa».

A proposito, per risolvere il gioco della Torre di Hanoi, impiegando anche solo 1 secondo a mossa, i monaci dell’indovinello avrebbero bisogno di oltre 6.000 milioni di secoli (pari a 18.446.744.073.709.551.615 mosse). La spartizione dei cammelli fra i tre figli dell’emiro la risolverà il notaio, con un arguto espediente. Nessuno ‘spoiler’ invece sull’esito della rincorsa di Achille alla tartaruga. Realisticamente, il leggendario eroe acheo dovrebbe vincere la gara senza nessuna difficoltà. Secondo la matematica, pur essendo logicamente il Pelide sempre più veloce della tartaruga, questo è tutt’altro che scontato.