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Abravanel e la sua ‘aristocrazia 2.0’, una nuova élite per salvare l’Italia

Venerdì pomeriggio il manager e saggista inaugura l’assemblea degli studenti delle Scuole superiori universitarie italiane a Villa San Saverio
4 Maggio 2023

Domani pomeriggio, venerdì 5 maggio, alle 18,30, nell’aula magna di Villa San Saverio (via Valdisavoia 9), sede della Scuola Superiore dell’Università di Catania, Roger Abravanel, terrà una ‘lectio’ dal titolo “Aristocrazia 2.0. Una nuova élite per salvare l’Italia”. L’appuntamento aprirà ufficialmente l'assemblea nazionale della Riasissu (la Rete italiana degli allievi delle Scuole superiori universitarie italiane), che quest’anno si tiene nuovamente nella città etnea, dopo l’edizione del 2016.

Laureato in ingegneria chimica nel Politecnico di Milano, Abravanel ha conseguito un Master in Business Administration presso la business school INSEAD, dove ha ricevuto la “High Distinction”, lavorando poi fino al 2006 per la società di consulenza McKinsey & Company. Director Emeritus McKinsey, presidente di Insead Council Italia e presidente emerito del Forum della meritocrazia, è inoltre autore di una serie di saggi e libri sulla meritocrazia e il talento, un tema ripreso anche nell’ultimo libro edito da Solferino “Aristocrazia 2.0”, che si aggiunge ai fortunati volumi  intitolati “Meritocrazia” e “Italia, cresci o esci” e a numerosi editoriali per le principali testate italiane: in tal modo, intende continuare ad animare il dibattito su cosa vada riscritto nel nostro Paese affinché esso possa rinascere, puntando l’indice contro inefficienze e ritardi ma anche avanzando soluzioni.

Nel suo ultimo saggio, Abravanel accende i riflettori sulle élite dell’ecosistema economico e sociale (imprenditori, banchieri, professionisti, media, docenti universitari, ecc.), sostenendo che occorre selezionare una nuova classe dirigente sulla base di reali criteri meritocratici, “un valore che nel nostro Paese non è capito”, se si vuole vincere la battaglia per un nuovo e più moderno capitalismo, mettendo definitivamente da parte la vecchia classe dirigente 1.0 alleata con l’egualitarismo e la furbizia anti-regole.

Secondo il manager, una strada possibile sarebbe quella di evitare il cosiddetto “statalismo di ritorno”, utilizzando invece i fondi pubblici per attrarre capitale privato nazionale ed internazionale smart (fondi private equity, venture capital, infrastrutture, imprenditori tecnologici, ecc.). La seconda proposta riguarda una vera riforma della formazione superiore che riconosca che solo poche università italiane possono ambire ad essere research universities di eccellenza e le altre devono essere ottime università di didattica. La terza idea è il miglioramento dell’efficienza della burocrazia, creando dei check and balances al potere giuridico per responsabilizzarlo nei confronti del Paese.

«Sono davvero lieto che la Scuola Superiore dell’Università di Catania possa tornare ad ospitare le tre giornate di dialoghi, discussione e confronto tra gli allievi provenienti da oltre dieci Scuole di eccellenza del Paese – osserva il presidente della Ssc Daniele Malfitana -. È un momento importante di riflessione su diversi temi che verranno affrontati con obiettività, provando a rispondere alle esigenze di primaria importanza che proprio lo studente universitario oggi sente. Per queste ragioni abbiamo ho voluto invitare il saggista ed editorialista del Corriere della Sera Roger Abravanel che al tema del futuro dei giovani, della meritocrazia e degli scenari che li aspettano dopo la conclusione del loro percorso formativo ha dedicato studi ed analisi severe ma significativamente utili per la crescita». Dopo gli indirizzi di saluto del presidente Malfitana e dei coordinatori delle classi umanistica e scientifica della Ssc, Adriana Di Stefano e Giuseppe Angilella, il giovane allievo Giulio D’Arrigo introdurrà il relatore.